Lo dico subito. Viaggiando e ascoltando le storie degli italiani che come me amano girare il mondo, mi sono resa conto di una cosa. Non conosciamo e non raccontiamo mai abbastanza il nostro Paese.
Io, ad esempio, sono stata nella linea di terra contesa tra Corea del Sud e Corea del Nord, nella sperduta Oklahoma city e nel piccolo paese di Avene nel cuore del Parco della Houte Languedoque. Ma non ero ancora mai stata a Matera. Mea culpa. Perché non appena ho messo piede in Basilicata, ho capito quanto mi ero persa.
A dire il vero Matera non è una città ben collegata da facilitare il viaggio. In treno, non sono previste opzioni dirette con l’alta velocità. In aereo bisogna arrivare a Bari e farsi 40 minuti di macchina o 2 ore di treno (con le Ferrovie Appulo Lucane). In macchina, invece, ci sono diverse opzioni, passando anche per la Salerno-Reggio Calabria, una strada che per decenni è stata l’incubo degli automobilisti. Io partendo da Roma, con l’auto, ho impiegato 5 ore. Non poche ma neanche troppe, l’importante è avere una buona compagnia e un’ottima playlist!
La prima vista di Matera e dei suoi Sassi
Arrivando con la macchina l’impatto con la città è fortissimo, un paesaggio costruito nel paesaggio, brulicante di vita ma placido allo stesso tempo, apparentemente fermo in un tempo lontano. Un equilibrio tra natura e architettura che trova una bellezza autentica, riflessiva e lontana, che trattiene lo sguardo e non lo lascia andare.
E così, muovendo i primi passi nei Sassi ho cominciato a perdere i miei punti di riferimento. Perché Matera non è una città come le altre, in nessun senso, e tutto qui concorre a un particolare senso di straniamento, surreale, intenso e inevitabile.
A partire dalla sua struttura, dal paesaggio su cui nasce, dall’evoluzione che ha avuto, dalla storia, dagli usi e costumi che hanno radicalmente plasmato la sua essenza.
Una Storia esemplare: da vergogna d’Italia a Patrimonio Unesco
Matera è riconosciuta come la terza città più antica del mondo. Le prime tracce risalgono addirittura al Paleolitico. Mentre i tipici insediamenti rupestri, le case grotta, dimore storiche della popolazione materana, risalgono all’età del bronzo. Gli abitanti erano principalmente pastori che si stabilirono qui per lavorare nelle terre circostanti. Si è venuta così a creare un modo di vivere unico, radicato e intersecato nel paesaggio come non era mai avvenuto prima che si contraddistingue in due aree principali: il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano. Poi nel secondo dopoguerra Matera arriva sotto i riflettori, lo scrittore Carlo Levi descrive nel celebre libro “Cristo si è fermato a Eboli” le condizioni di vita dei materani: in grotte di poche decine di metri quadri, famiglie numerosissime insieme agli animali (almeno un cavallo e/o un asino) si viveva al limite della salubrità. Venne così definita “vergogna d’Italia” e agli inizi degli anni ’50 si decide di sgomberare tutta l’area dei Sassi, dando nuove case ai materani.
Rientrata l’emergenza, i Sassi sono rimasti abbandonati per anni e solo da qualche tempo molte grotte sono state riassegnate, in alcuni casi anche con progetti di restauro dove il design contemporaneo trova un equilibrio incredibilmente felice con l’architettura predominante delle grotte. Dopo una storia così travagliata oggi Matera sembra vivere una rinascita, cominciata già alla fine degli anni ’90 con con la proclamazione dei Sassi e del Parco delle Chiese Rupestri a Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Matera 2019 Capitale della Cultura Europea
Se c’è una cosa che ha permesso a Matera di emergere e uscire da un isolamento in cui versava da troppo tempo è stata la selezione che nel 2014 l’ha portata a vincere la candidatura come Capitale della Cultura Europea. Un riconoscimento importante e un orgoglio tutto italiano. In attesa delle numerose iniziative che animeranno il 2019, già la città fa le prove di accoglienza, registrando un aumento di visitatori esponenziale negli ultimi anni.
Camminare a piedi
Tutto il centro storico è zona a traffico limitato, ma se alloggiate qui (cosa che consiglio vivamente) potrete entrare con la macchina. Il vostro hotel penserà a tutto.
Poi dimenticatevi dell’auto. Matera si scopre a piedi! E’ tutto un sali e scendi per le scale e le vie strette, tra un belvedere e una Chiesa rupestre, una grotta e una piazza.
Ma il modo migliore per capire a pieno la città è secondo me fare il giro insieme a una Guida locale autorizzata. Io mi sono trovata benissimo e consiglio Enzo (se volete tutti i riferimenti scrivetemi!). Con lui abbiamo fatto tutto il giro sia del Sasso Caveoso che del Barisano, entrando in alcune delle Chiese rupestri più belle e suggestive.
L’unica occasione in cui serve la macchina è per andare verso la parte della Murgia che si trova di fronte Matera, da cui si gode una spettacolare vista della città. È questo infatti punto panoramico migliore per capire a pieno quanto è straordinario questo luogo, che da il meglio di se al tramonto.
Dove Dormire
Sicuramente in una grotta, per vivere al massimo un’esperienza davvero unica per quel senso di straniamento che, vi assicuro, proverete anche solo entrandoci.
Tra le varie opzioni vi consiglio: Il Palazzotto, Sextantio, Il Palazzo Gattini, Corte San Pietro, Alle Conche. Ci sono opzioni per tutti i budget.
Dove Mangiare
Come sempre, al Sud, si mangia davvero bene quasi ovunque. Io suggerisco sia di provare i piatti della tradizione che versioni reinterpretate. In particolare meritano: La gatta buia, L’abbondanza lucana, Baccanti, Vitantonio Lombardo ristorante.




Specialità locali: 9 cose da provare assolutamente
La Basilicata, come tutto il Sud, ha una ricchissima cultura culinaria, dai sapori decisi, essenziali e ancora molto autentici.
I sono letteralmente andata matta per queste 8 specialità lucane che vi consiglio di provare almeno una volta nella vita: i peperoni cruschi, il pane di Matera, la cialledda, gli strascinati, le orecchiette, i lampacioni, le cime di rapa, la pasta con la mollica, il vino rosso locale (uno dei miei preferiti è stato lo “Spaccasassi”)
Esplorare tutta la Basilicata
Mai come a Matera ho sentito la voglia di tornare e continuare a esplorare non solo la città ma tutto il territorio circostante. Dall’entroterra verde e rigoglioso alla costa molto variegata. E’ una bellezza a cui non riesci a rinunciare, che ti spinge in un moto di conoscenza continua che non ti basta mai. Prossimo obiettivo? Tornare per conoscere gran parte dei 131 comuni della Basilicata!
Sono arrivata alla fine di questo lungo post e un ringraziamento speciale è d’obbligo a Matteo e Antonio Visceglia che mi hanno accompagnata per mano alla scoperta di un luogo che lasciato un segno profondo in me.
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