A volte mi è capitato di non programmare le vacanze. Un po’ per pigrizia e un po’ perché non avevo certezze su quando sarei potuta partire. Così, per due anni di fila, mi sono ritrovata, dalla sera alla mattina, a decidere, su due piedi, dove andare. Prendere e Partire. Mi sembra il titolo perfetto per questo tipo di viaggi. E questo sarà il primo di una serie.

Ma come raggiungere la meta nel più breve tempo possibile? Un volo last minute non poteva andare (anche se una volta nella vita proverò cosa vuol dire andare in aeroporto e prendere davvero il primo volo per la prima destinazione possibile…e ve lo racconterò ovviamente!). Così come tutti gli altri mezzi in cui non potevo avere autonomia di orari e flessibilità. Ed ecco che la macchina mi è sembrata la soluzione migliore. Ora dovevo solo decidere su dove puntare: Sud o Nord?

Sarà perché lo conosco meno, sarà per il tragitto e le mete in successione, ho puntato verso la costa toscana, che poi diventa Liguria e infine ti porta oltre confine, in Francia prima e in Spagna dopo.

Ecco, in questo post di vi porto nella prima, alla scoperta della costa Sud della Francia in cui, seguendo un itinerario di circa 7 giorni e selezionando le mete, è possibile fare esperienze molto diverse. Qui infatti nel giro di pochi centinaia di chilometri si incontrano: paesi costieri attraversati dall’arte, penisole dalle coste rocciose perse nel mare, città europee con forti influenze arabe e piccoli villaggi dell’entroterra immersi in grandi parchi.

Luoghi diversissimi tra loro ma tutti accomunati dalla stessa sensazione: qui c’è una Francia diversa, più intima, disponibile, umana. Sarà per il rapporto con il Mediterraneo, sarà perché è una terra stretta tra l’Italia e la Spagna, ma questo pezzo di Francia meridionale fa storia a sè rispetto al resto del Paese.

Prima di valicare il confine però (in base anche a che ora partite) vi consiglio due veloci tappe in Italia, per mangiare ed eventualmente dormire. La prima è Recco, che con la sua unica ed incredibile focaccia vi conquisterà. La potete mangiare ovunque ma io vi consiglio “Focaccia in piazzetta” e “da o Fugassà”, entrambi all’ingresso del Paese, appena fuori dall’uscita dell’autostrada.

La seconda è al confine, a Ventimiglia, e soprattutto la parte alta della città da cui il panorama è speciale: da un lato la costa italiana, dall’altro la costa francese (che vedete nella foto di copertina di questo post!). Per svegliarvi davanti a questo paesaggio il posto dove dormire è La riserva di Castel d’Appio. Attenzione solo alle strade, qui sono strettissime e si inerpicano molto ripidamente.

Ma vediamo insieme le 6 tappe che ho selezionato per scoprire questa parte della Francia.

Cominciamo con la Costa Azzurra, una lingua di terra ricca e fiorente. Qui consiglio di fermarvi, in sequenza, prima a San Jean de Cap Ferrat, poi a Nizza e ad Antibes. Quindi niente Montecarlo, Cannes o Saint Tropez, troppo affollate e turistiche, ma tre luoghi che vi mostreranno tre aspetti diversi di questa costa: la natura, il fascino e l’arte.

 

San Jean de Cap Ferrat

Una penisola assolata e isolata, un tempo villaggio di pescatori, oggi riserva di grandi ville. Esploratela, sono diversi i punti in cui scendere in acqua, la costa è rocciosa e il fondale è limpido di un verde smeraldo. Da qui si guarda la costa francese da un punto distaccato e privilegiato.

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Nizza

A pochi chilometri si trova la città più grande di questa regione, nota per la sua magica luce e perché è stata scelta da un grande pittore come Matisse. La sua passeggiata sul lungomare, i ristoranti, l’atmosfera, tutto a Nizza sprigiona una grande vitalità tutta da attraversare.

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Antibes

Un piccolo gioiello sul mare, scelta da artisti come Pablo Picasso e Max Ernst, dove la vita si ferma. Perdetevi nelle sue stradine, costeggiate i bastioni del XVI secolo, tra opere d’arte contemporanee e scorci sul Mediterraneo.

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Passiamo poi per la Provenza, nota per i suoi profumi (la lavanda in primis) e i sapori del mare. Qui non si può non fare tappa nella città, per me, meno francese di tutte le città francesi che io abbia visto.

 

Marsiglia

Un grande mix, di colori, culture e sapori che ti frastorna, ti travolge. Tappe obbligate: il Vieux Port e tutta la zona attorno al Fort Saint Jean dove architettura contemporanea, arte, storia e il Mediterraneo convivono in un inusuale equilibrio. Per gli appassionati, nella periferia della città c’è uno delle architetture più studiate per aver introdotto una nuova tipologia abitativa: l’Unité d’habitation di Le Corbusier.

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E il viaggio termina nell’Occitania dove vedremo due realtà diametralmente opposte. Una di città di provincia e un villaggio perso nel tempo, di sole 300 anime.

 

Montpellier

Palazzi eleganti, ampi Boulevard e una città vecchia dalle vie intricate d’ispirazione araba. Qui tra shopping e ristoranti si respira un’aria giovane e vivace, data anche dall’Università. Nella piazza principale, place de la Comédie, tutta questa bellezza è condensata in un’unica grande immagine. Anche qui per gli amanti dell’architettura, in periferia c’è un’opera di Zaha Hadid, il Centro culturale Pierres Vives.

 

Avène e il Parco dell’Haute Languedoque

A un’ora da Montpellier, questo piccolo villaggio di poche centinaia di anime è stato nella mia bucket list per anni. Volevo vedere da vicino il luogo di origine di quell’acqua termale dalle proprietà uniche e preziose per la pelle. La stazione termale è immersa nel verde e i trattamenti partono da un minimo da 7 giorni. Il paese è invece una strada, un ponte e un fiume in un atmosfera sospesa. Guidare poi nel Parco dell’Haute Languedoque è un’immersione totale nella natura rigogliosa.

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